Cunno o cunnu è un termine volgare del dialetto calabrese utilizzato per offendere l'interlocutore. Nell'accezione dispregiativa vuole indicare la scarsa intelligenza della persona apostrofata con questo termine, nei significati di fesso, bonaccione, tonto, imbecille. La sua origine deriva dal latino cunnus termine che indica il sesso femminile.
Il significato latino è ancora riscontrabile nella esclamazione gergale "chi pezz’ e cunnu", con cui si intende dire "che bella donna" (apprezzamento dalla connotazione sessuale), mentre "cunnu ’e Borgia" è un uso del primo caso, quello offensivo, e vale come superlativo assoluto dell’imbecillità.
A tal proposito il linguista Gerhard Rohlfs, alla voce "cunno" (pag. 828 della sesta ristampa) riporta "cretino", localizzando questo vocabolo nella zona di Squillace.
Altresì nel dialetto sardo, il termine cunno o cunnu indica il sesso femminile come nella parola originaria latina. Nell'uso gergale ha un'accezione positiva: ad esempio con l'esclamazione gergale "cunnata" si intende una cosa bella, gradevole, di effetto positivo.
Wikipedia
Il significato latino è ancora riscontrabile nella esclamazione gergale "chi pezz’ e cunnu", con cui si intende dire "che bella donna" (apprezzamento dalla connotazione sessuale), mentre "cunnu ’e Borgia" è un uso del primo caso, quello offensivo, e vale come superlativo assoluto dell’imbecillità.
A tal proposito il linguista Gerhard Rohlfs, alla voce "cunno" (pag. 828 della sesta ristampa) riporta "cretino", localizzando questo vocabolo nella zona di Squillace.
Altresì nel dialetto sardo, il termine cunno o cunnu indica il sesso femminile come nella parola originaria latina. Nell'uso gergale ha un'accezione positiva: ad esempio con l'esclamazione gergale "cunnata" si intende una cosa bella, gradevole, di effetto positivo.
Wikipedia
Sem comentários:
Enviar um comentário